
Intervista
D: Cosa vuoi raccontare nei tuoi libri? Chi è il tuo «lettore ideale»?
AN: Il motivo principale e che sta alla base del mio scrivere, è quello di intrattenere il lettore.
Del resto tale obiettivo dovrebbe essere comune al genere “giallo”, vale a dire incuriosire, far compagnia, appassionare, unendo mistero e sintesi per generare qualche sorriso di soddisfazione dopo la parola «FINE».
D: Quando hai iniziato a scrivere?
AN: Io ho iniziato a scrivere da giovanissimo:
prima le sceneggiature per fumetti,
poi anche raccolte di racconti.
A quel punto mi son voluto cimentare con i romanzi
e così son arrivato ad una ventina di libri editi.
D: Chi sono i tuoi personaggi?
I personaggi che si alternano nei miei scritti sono quattro:
il primo è Norman Strike, un detective squattrinato di San Francisco;
il secondo è l’Alchimista, un antesignano della moderna chimica. ambientato nel 1398;
il terzo è Arrus l’etrusco, un servo del VI secolo a.C.;
ed infine Eliza Dalton, una poliziotta di Los Angeles
con una seconda vita sorprendente e molto particolare.
D: Una caratteristica particolare delle tue storie?
AN: Ogni mio romanzo porta in calce delle note
che raccontano al lettore le curiosità in cui mi sono imbattuto nel corso delle ricerche, non solo storiche,
che caratterizzano le mie ambientazioni.
Accompagnare il lettore nello scorrere delle pagine,
appassionandolo, facendolo sorridere, e, magari, sottoponendogli alcune curiosità
mi son sempre apparsi obiettivi importanti.
D: Che consiglio daresti agli aspiranti scrittori?
AN: Ciascuno ha un proprio naturale modo di scrivere
e non credo di avere lo “status” adeguato per consigliare chicchessia.
Tuttavia mi sento di sottolineare come le pagine vadano riempite ascoltando il cuore e la fantasia,
al resto provvederanno l’esperienza e la passione.
D: Ci racconti la tua esperienza con
Armando Curcio Editore?
AN: Riassumendo in due semplici sostantivi, direi:
professionalità e gentilezza.